Midterm elections negli Stati Uniti: perchè sarebbe un bene tenerle anche in Italia
Si chiamano “Midterm elections” perchè si svolgono esattamente alla metà del Mandato Presidenziale. Due anni dopo l’elezione del Presidente degli Stati Uniti d’America, i cittadini degli States sono chiamati alle urne per “confermare” quello che era stato il voto espresso due anni prima ed eventualmente ridisegnare la geografia politica di Camera dei rappresentanti e Senato degli Usa. L’unico a non essere toccato – quantomeno, non in prima persona – dal risultato delle midterm elections è proprio il Presidente, che mantiene la sua carica fino al termine del mandato qudriennale. Si vota invece per la Camera, per una parte del Senato e una parte dei governatori degli stati membri.
Le elezioni di “medio termine” (la traduzione letterale di “Midterm“) permettono di percepire gli orientamenti dell’elettorato, le nuove sensazioni, le mutate esigenze, ma riescono anche ad offrire una panoramica delle dinamiche politiche future: in base agli esiti delle elezioni di midterm sarà possibile analizzare – e, al limite, prevedere – quale sarà l’orizzonte politico del biennio successivo.
GLI ESITI DELLE ELEZIONI DEL 6 NOVEMBRE 2018 – Le midterm elections tenutesi nella giornata di ieri negli Stati Uniti hanno consegnato, di fatto, il ritratto di un’America non insoddisfatta del lavoro di Donald Trump: i repubblicani trionfano al Senato con il 51 per cento (contro il 43 dei democratici) ma cedono il passo alla Camera, dove i dem ottengono il 50 % dei voti (44 % per i Repubblicani).
PERCHE’ LE ELEZIONI DI MEDIO TERMINE POTREBBERO FUNZIONARE ANCHE IN ITALIA – Premettiamolo: Italia e Usa hanno sistemi politici differenti, tradizioni differenti e persino modalità di espressione del voto talvolta differenti. Queste dissimiltudini, però, non implicherebbero una impossibilità di riproporre lo strumento delle midterm elections anche in Italia. Ciò che davvero dovremmo importare, infatti, è la concezione di una “conferma” del voto in relazione al lavoro svolto dalle Camere nella prima metà della legislatura. Accogliere ed introdurre le elezioni di medio termine potrebbe fungere da filtro per chi nei primi due anni (o, nel nostro caso, due anni e mezzo) di mandato non abbia soddisfatto le aspettative delle elettori, o peggio ancora abbia disatteso ogni premessa iniziale. I mutamenti stessi che – nel corso degli anni – si avvicendano nella geopolitica del Paese si rifletterebbero inevitabilmente sugli esiti delle urne di medio termine, consegnando una panoramica rinnovata e – se possibile – ancora più fedele degli orientamenti popolari.
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