Si scioglie Liberi e Uguali: il progetto di Grasso e Boldrini finito prima di compiere un anno

Vivesti solo un giorno come le rose.

E’ questo l’ultimo verso de “La Canzone di Marinella“, successo planetario di Fabrizio De André divenuto oramai culto della canzone e della poesia italiana. Sembrerebbe difficile trovare un parallelo tra la tragica storia di Marinella – narrata dal cantautore genovese – e la parabola discendente di Liberi e Uguali, ma a meno di un anno dalla fondazione del Movimento che fa(ceva) capo a Grasso e Boldrini, è già tempo di bilanci.

La storia del Movimento progressista di sinistra è infatti giunta al capolinea con largo anticipo, contravvenendo dunque a quelle che erano state le premesse iniziali che avevano convinto varie anime della sinistra a ritrovarsi sotto una bandiera differente da quella del Partito Democratico. Climax della storia è stata la fuoriuscita del gruppo Mdp, pronto a rientrare tra le fila del Pd qualora il comando di quest’ultimo dovesse essere  affidato a Nicola Zingaretti. L’episodio avrebbe fatto da crocevia, inducendo buona parte del gruppo dirigente a tirare i remi in barca: non casuale, infatti, è stato il progressivo allontanamento di Pippo Civati e Laura Boldrini (fonte Corriere.it), intenzionata a dare vita ad una nuova lista progressista di sinistra.

TROPPE ANIME DIFFERENTI O POCHI OBIETTIVI? LE RAGIONI DELLA DIPARTITA – Fare il punto della situazione è impresa ardua. Di sicuro, Liberi e Uguali nasceva con l’ambiziosa premessa di riunire sotto la sua ala varie anime della sinistra non piddina: dai Vendoliani di Sel ai Civatiani, dagli ex Dem (si legga “Bersani”) a Mdp (Movimento Democratico e progressista), troppe anime figlie di storie, tradizioni e ideologie differenti che avevano tentato di trovare una nuova dimora sotto la guida moderata di Grasso e Boldrini. Ma tutte le buone intenzioni della sinistra antirenziana erano decadute dopo la sconfitta inequivocabile del 4 Marzo: un 3,3 per cento che non ha rappresentato un punto di partenza verso le sfide future, ma ha assunto i contorni di un declino anticipato e – forse – prematuro, palesando – con ogni probabilità – una mancanza di obiettivi condivisi.

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About Angelo Damiano

Angelo Damiano, giornalista classe 1992. Avellinese e Napoletano di origine, meridionale per vocazione. Da anni collabora con varie testate (soprattutto online), spaziando dallo sport alla politica passando per la cronaca. Si è appassionato alla politica negli anni del liceo e continua a seguirla con occhio quasi sempre imparziale. Pregi: amante di football manager. Difetti: ossessivamente amante di football manager. Per contatti angelodamiano92@gmail.com