Sostegno per l’Inclusione Attiva: una svolta nei servizi sociali
AVELLINO – Presentata oggi, presso Palazzo Caracciolo, la misura di contrasto alla povertà denominata SIA (Sostegno per l’inclusione Attiva) posta in essere dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l’obiettivo di aiutare le famiglie in condizioni economiche disagiate a superare la condizione di povertà ed a riconquistare gradualmente l’autonomia.
Da oggi, 2 settembre 2016, i cittadini in possesso dei requisiti previsti dal provvedimento possono presentare la richiesta per il SIA (Sostegno per l’inclusione Attiva) al proprio Comune di residenza.
” Si tratta di un provvedimento-ponte per il sostegno di inclusione sociale che sarà varato a breve dal Governo – ha dichiarato Domenica Lomazzo, Consigliera di Parità della Provincia di Avellino e della Regione Campania. L’obiettivo è quello di monitorare la povertà reale del territorio ecco perchè i requisiti sono così restrittivi. E’ fondamentale che l’informazione arrivi anche nei comuni più disagiati e nelle zone interne. E’ uno strumento fondamentale che il Governo nazionale ci mette a disposizione e dobbiamo sfruttarlo nel migliore dei modi.”
Possono presentare l’istanza: i cittadini italiani o comunitari o loro familiari titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo; coloro che sono residenti in Italia da almeno 2 anni; i nuclei familiari con la presenza di almeno un componente minorenne o di un figlio disabile, ovvero di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso sia l’unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica); coloro che possiedono un ISEE inferiore o uguale a 3mila euro e non beneficiano di altri trattamenti economici rilevanti superiori ad euro 600 mensili.
Non può accedere al SIA chi è già beneficiario della NASPI, dell’ ASDI o di altri strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati e chi possiede beni durevoli di valore.
“La misura SIA guarda alla povertà ma è anche un momento di svolta che gli attori impegnati nei servizi sociali possono avere sul territorio – ha commentato Carmine De Blasio, presidente dell’ambito Sociale A5 – in quanto la misura prevede anche mezzo miliardo di euro da destinare ai Comuni per implementare i servizi sociali. Questo è un banco di prova per gli amministratori per riorganizzare le risorse nel sociale e offrire servizi adeguati al territorio. In irpinia questa misura porterà nei prossimi 3 anni circa 6 milioni di euro.”
Le domande dovranno essere presentae al proprio comune di residenza, che verificherà e trasmetterà all’INPS. Quest’ultimo avrà 10 giorni di tempo per verificare i requisiti dichiarati dopodichè attiverà presso l’ufficio postale competente la carta prepagata con cui il nucleo familiare potrà pagare i servizi e i beni di prima necessità.
“A questo si affianca l'”inclusione attiva”- continua De Blasio – per godere del beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi individuati dai servizi sociali dei Comuni ( coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete con gli altri servizi del territorio ( i centri per l’impiego, i servizi sanitari, le scuole) e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali, ad esempio corsi di formazione. Se i componenti del nucleo familiare si rifiutano perdono anche il beneficio economico.”
“La formazione che coinvolge sia gli adulti che i minori – ha concluso Marco Cillo, assossore alle Politiche sociali del Comune di Avellino e e coordinatore del Piano di Zona A4 – è un innovazione e costituisce un elemento di grande dignità. Fondamentale che le istituzioni si facciano trovare pronte a questa svolta.”
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Luigia Meriano
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