Circuito Principe di Piemonte in Irpinia. L’ACI lancia un appello alle realtà locali per far ripartire la gara automobilistica
In una frizzante conferenza stampa, tenutasi ieri al Circolo della Stampa di Avellino, il presidente della delegazione ACI provinciale, l’avv. Stefano Lombardi, ha presentato un progetto che sembrava accantonato da tempo, un sogno cullato solo dagli amatori delle auto storiche e dei tempi in cui Tazio Nuvolari infiammava le strade a bordo della sua Alfa Romeo, per la Scuderia Ferrari.
Siamo nel 1932 ed è proprio il Principe di Piemonte, Umberto II di Savoia, con la fidanzata Maria José, principessa del Belgio, in occasione del primo decennale dell’era fascista, a presenziare, a bordo della sua Isotta-Fraschini, alla partenza della Gara di Avellino che, partendo da via dei Platani ad Avellino, oggi viale Italia, percorre la Statale 7 bis attraversando Monteforte, per poi deviare per Forino, Contrada, Bellizzi, e di nuovo ad Avellino, su 25 Km di circuito a percorso misto tra curve e rettilinei, fino alla vittoria. Quell’anno partecipò alla Gara anche il grande Nuvolari ottenendo anche il giro più veloce e impiegando il minor tempo complessivo di sempre. L’impresa viene ripetuta ogni anno dal 1928 fino al 1932. Poi una ripresa tra il 1950 e il 1953 e poi più niente. Ci sono state negli anni rievocazioni della mitica “Principe di Piemonte”, come fu chiamata la gara, ma niente di più fino ad oggi.
A chiarire i motivi di tale ritardo nel prendere l’iniziativa è stato proprio il presidente Lombardi, attribuendolo alla mancanza di risorse economiche dell’ente, risanate finalmente sotto la gestione del cda in carica e lanciando un vero e proprio appello alle realtà locali affinché l’evento possa avere nuovamente luogo sulle nostre strade. Presenti alla conferenza stampa anche i rappresentanti delle forze dell’ordine della provincia, anche se la scena è stata rubata decisamente dalla parata di auto storiche che hanno accolto la stampa all’ingresso del Circolo. Una Maserati 3500 gt, una Mercedes SL 190, la mitica Lancia Zagato, una Lancia Ardea, una fiammante Paganelli 1927 hanno catturato l’attenzione degli appassionati e dei passanti, ma soprattutto hanno fatto riassaporare le atmosfere di quella che per la nostra provincia rappresentò, ai tempi, motivo di grande vanto accendendo passioni mai sopite per il mondo dei motori in questi paesi.
Nessuna data, dunque, né percorso stabilito per questa rinascita del circuito Principe di Piemonte, ma la macchina dell’organizzazione si sta muovendo.
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