COSTRUTTORI DI PACE

“Educare alla pace in base alla conoscenza dei monumenti del territorio.”

Questo uno degli obiettivi di Unicef di cui mi parla Amalia Benevento, Presidente del Comitato provinciale Unicef di Avellino, che ho incontrato questa mattina in occasione di una giornata organizzata presso la chiesa di San Francesco ubicata in Rione Ferrovia ad Avellino e continuata nelle sale attigue.

Amalia Benevento, da sempre impegnata con e per i giovani riguardo la realizzazione degli obiettivi Unicef, parte da quello primario della pace inserendo il suo operato all’interno di Maggio dei monumenti, iniziativa volta a conoscere le chiese della città e provincia non solo come luoghi di culto e di preghiera, ma anche come custodi di arte. Tutto questo è emblematicamente rappresentato dal Murale della pace realizzato, appunto, nella chiesa di San Francesco di Avellino.

Il murale, spiega in seguito Don Luigi, parroco della chiesa, fu voluto da Don Ferdinando Renzulli nel 1965, il quale seguendo le indicazioni di Papa Paolo VI, che rivolto agli artisti li aveva invitati ad educare la gente tramite le loro opere, girò l’esortazione del Papa al maestro Ettore de Conciliis, il quale all’epoca aveva appena 24 anni.

Il maestro de Conciliis volle esplicitare nella sua opera realizzata in tempera alla caseina e parti di collage, il messaggio di pace del Santo Francesco,  in un momento in cui ancora si sentiva molto forte il dolore per la seconda guerra mondiale. Allora, tra volti senza volto, che sono quelli della guerra, spiccano quelli dei costruttori di pace. Il collage evidenzia gli orrori della guerra e non solo. Simboli di vita vissuta, aerei da guerra, la bomba atomica e il filo spinato ma anche la speranza nella ciociara che porta in grembo suo figlio, dei bambini, che pur essendo le prime vittime della guerra, rappresentano la speranza. Davanti il murale c’è un Cristo in bronzo realizzato nel 1965 che non è crocifisso, ma vuol mostrare che la vita dell’ uomo sfocia nella Resurrezione. Non ha spine, ha i piedi danzanti e, pur portando le cicatrici della sua sofferenza, vuol mostrare la vittoria della Resurrezione. Racconta don Luigi che quando l’opera fu realizzata destò scalpore ad Avellino perché il murale veniva definito come “distrattivo”  e vi erano figure di personaggi dichiaratemene atei.

La chiesa di San Francesco è, sempre parole di don Luigi ,” una casa fra le case”, è di grande semplicità ed è stata costruita con materiali irpini. È semplice, povera ed austera, ma queste caratteristiche, aggiungo io, la rendono bellissima. Il murale lascia estasiato chi lo vede per la prima volta e la fonte battesimale in ferro battuto, le ceramiche realizzate dall’avellinese Pastorelli raffiguranti la Via Crucis, la Madonna e San Giovanni Battista, ne fanno davvero un luogo di arte e ben rappresentano la svolta che l’arte dà alla cultura. In linea con il messaggio del murale vi è poi una statuetta della Madonna di Fatima che invitò i tre pastorelli a diventare messaggeri di pace.

La platea in chiesa è costituita dai ragazzi delle terze classi  dell’Istituto Comprensivo Perna-Alighieri, dalla 4a elementare dello stesso istituto e dalle classi 4a e 5a della Scuola elementare Francesco Tedesco di Avellino. Vi erano poi i ragazzi del Liceo Imbriani,  che hanno partecipato nell’ambito scuola-lavoro alle attività dell’UNICEF.

La seconda parte della mattinata è dedicata ai laboratori in cui, innanzitutto, i ragazzi del Perna hanno spiegato il loro lavoro sul murale mentre gli altri hanno realizzato la famosa Pigotta simbolo dell’UNICEF. Anche il Maestro Gennaro Vallifuoco, noto artista avellinese, ha creato la sua coloratissima Pigotta che Amalia Benevento mostra. Una Pigotta colorata che vuole appunto precisare che anche se con colori diversi gli uomini hanno tutti gli stessi diritti. Sono coinvolti anche i ragazzi dell’ ANSPI (Associazione Nazionale San Paolo Italia) con il loro progetto AVELLINO-BENEVENTO PERCORSO COMUNE. I ragazzi del Perna- Alighieri che si riconferma scuola amica dell’ UNICEF, perché è sempre vicina al suo operato, hanno realizzato un video sul murale della pace in cui in lingua inglese analizzano l’opera. A loro era stata già conferita una menzione speciale in occasione della premiazione del concorso Il “Sacro” nell’arte irpina – bandito dalla diocesi di Avellino. A loro anche in questa giornata è stato conferito un attestato di merito.

La scuola F.Tedesco, invece, ha ricevuto un attestato di ringraziamento per aver svolto a Natale il percorso Radici con i bambini ucraini, che è culminato con un concerto a cura dell’insegnate Caterina d’Amore. Inoltre, presso questa  scuola i bambini ucraini imparano a scrivere anche nella loro lingua. Questo per realizzare uno degli obiettivi dell’ UNICEF  che è quello di rispettare l’identità dei bambini anche dal punto di vista culturale.

Costruttori di pace, ricorda Amalia Benevento, possiamo essere tutti noi a partire dalla quotidianità. I lavori sul murale saranno inseriti in un portale per illustrare le opere d’arte nelle chiese irpine e le Pigotte realizzate dai bambini oggi, saranno portate al reparto di pediatria nell’ospedale di Avellino. Una giornata molto significativa questa per diversi motivi. Innanzitutto perché ha coinvolto e reso protagonisti i giovani studenti, spesso assenti quando si parla di arte e di cultura, poi per aver fatto conoscere l’insegnamento del murale che, oltre ad essere una pregevole opera d’arte, ha un profondo significato simbolico fondamentale per la vita dell’ uomo. Concludendo bisogna sottolineare il costante operato dell’UNICEF, sempre attenta ai bisogni dei bambini.

Maria Paola Battista

Si ringrazia per la foto il Prof. Michele Russo

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu

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