IL RICONOSCIMENTO UNESCO A BERGAMO, INTERVISTA AL SINDACO

La città di Bergamo si veste a festa, intervista al Sindaco Giorgio Gori.

È di ieri sera, 9 luglio, la comunicazione che le Mura di Bergamo, Peschiera e Palmanova sono diventate Patrimonio mondiale dell’Unesco.

Come si evince dal comunicato stampa la nomina è frutto di una sinergia decennale tra vecchie e nuove amministrazioni, progettisti e operatori del settore che insieme hanno lavorato con grande dedizione.

Il Sindaco di Bergamo, città capofila del progetto, Giorgio Gori ha gentilmente risposto ad alcune mie curiosità inerenti i risultati raggiunti.

D: Sindaco, innanzitutto, congratulazioni per la nomina raggiunta. Un più che giusto riconoscimento per un impegno di lunga durata.

Mi è molto piaciuta la sua affermazione riguardo il significato simbolico delle mura, da elemento di separazione a elemento di apertura, in un momento in cui si parla molto di separazione al fine della tutela politico-sociale.

R: Quel significato è stato, secondo me, uno dei punti di forza della candidatura. In Croazia fino a qualche anno fa il leone di Venezia ha rappresentato la dominazione straniera: vedere come ora le sei città del nuovo sito UNESCO si uniscano, si colleghino, lavorino insieme sotto quel simbolo rappresenta un elemento straniante, che deve farci riflettere sul significato che le mura hanno assunto in questi anni. Il riconoscimento di UNESCO spinge ancora di più in questa direzione: entriamo oggi nella cerchia di luoghi riconosciuti e ricercati in tutto il mondo, le Mura cessano di essere solo patrimonio dei bergamaschi, ma diventano patrimonio di tutta l’Umanità.

D:  Il risultato raggiunto è frutto di un lavoro decennale di stretta collaborazione in cui davvero vi siete  impegnanti in tanti e, data la vastità del progetto nonché i paesi coinvolti,  immagino che sia stata davvero difficile, ma nello stesso tempo coinvolgente, l’esperienza di portare avanti il progetto. Nel comunicato ho letto un’espressione davvero particolare: “volontariato culturale”. Tecnica, regole, burocrazia, quali sono stati i principali ostacoli da affrontare e superare e quali le tappe più soddisfacenti?

R: Ostacoli ce ne sono stati molti: una candidatura così complessa, che si estende in tre diverse nazioni, comporta un lavoro molto impegnativo di raccordo e di coinvolgimento di tutte le parti in causa. Nel 2015 il Ministero ci fece capire di pensare a candidare un progetto più affidabile perché si erano registrati forti ritardi con la stesura dei documenti da parte di alcune città. Ma forse il momento più difficile lo abbiamo vissuto nel febbraio 2016, quando ICOMOS ha dato un giudizio iniziale tutt’altro che positivo: abbiamo prodotto un’integrazione al dossier di candidatura e lavorato molto perché l’organo di valutazione alla fine raccomandasse l’iscrizione nella lista dei luoghi Patrimonio mondiale dell’UNESCO. E i giudizi che ieri abbiamo ascoltato in aula da parte del Comitato ci hanno confermato la bontà del nostro progetto.

D:  La città si veste a festa e da oggi con il riconoscimento dell’UNESCO avrà una nuova e più importante connotazione storico-culturale come altri 52 luoghi del nostro Paese. Quanto possono essere importanti sfide come quella che ha affrontato la città di Bergamo, capofila del progetto, per riuscire ancora di più a valorizzare e salvaguardare il patrimonio storico, culturale e archeologico dell’Italia?

R: Sono certamente molto importanti. Ma vanno certamente accompagnate da scelte compatibili con un percorso come quello che si è avviato ieri a Cracovia. Negli ultimi due anni abbiamo lavorato per il restauro e la conservazione di diversi luoghi delle Mura, lavorando per liberare le piazze dalle auto, ma anche stilando un regolamento che impedisca da oggi in avanti il proliferare di un tessuto commerciale inadatto al contesto storico e artistico di Bergamo Alta. L’iscrizione a Patrimonio UNESCO è di fondamentale importanza nel cambiamento della tipologia di turismo che interessa un determinato luogo: in tanti casi si passa da un turismo cosiddetto “mordi e fuggi” a uno caratterizzato da uno spiccato interesse alla cultura, alla storia e all’arte. La nostra città ha tantissimo da offrire in questo senso. Il piano di gestione che ha corredato la candidatura tratteggia la via che abbiamo deciso di seguire per valorizzare e tutelare il nostro patrimonio: abbiamo già avviato la sua attuazione e proseguiremo con maggiore impegno dopo questo importante riconoscimento.

La ringrazio moltissimo per la sua disponibilità e le auguro buon lavoro.

Ringrazio il portavoce del Sindaco Francesco Alleva per la preziosa collaborazione.

 

Maria Paola Battista

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu

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