Il “sacro” nell’arte irpina
Ha avuto luogo stamattina 20 maggio presso la Chiesa di San Francesco Saverio (più conosciuta come Chiesa di Santa Rita), la premiazione del Concorso Il “sacro” nell’arte irpina.
Il concorso era stato bandito dalla Diocesi di Avellino, organizzato dagli uffici Beni Culturali e Scuola (IRC) nonché patrocinato dal Comune di Avellino.
Hanno partecipato al concorso, ed erano presenti alla premiazione, alcune classi dell’Istituto Comprensivo Perna Alighieri, del Convitto Nazionale Pietro Colletta di Avellino, dell’Istituto Superiore di Mirabella Eclano, del Liceo Statale Imbriani di Avellino, del Regina Margherita di Avellino, dell’Istituto Comprensivo di Mercogliano, dell’Istituto Tecnico Economico Amabile di Avellino, dell’Istituto Comprensivo Aurigemma di Monteforte Irpino, della Scuola Secondaria di 1° grado F. Solimena di Avellino, del Liceo Scientifico Mancini di Avellino.
Monsignor De Stefano, nel dare il benvenuto a tutti e nel ringraziare per aver risposto al bando, giudica l’esperienza positiva perché l’arte aiuta noi cristiani a esprimere la nostra fede e, scoprire le opere che sono state realizzate sul nostro territorio, aiuta a scoprire come la fede cristiana si esprime.
Si dichiara compiaciuto per la sinergia che si è creata nel realizzare qualcosa di interessante e di bello.
La bellezza è uno degli attributi di Dio e incontrando l’arte incontriamo Dio stesso e l’artista aiuta gli altri uomini a scoprire la bellezza che celebriamo. La Fede non è asettica, non è qualcosa che si limita solo al rapporto personale con il Signore, ma si esprime nella nostra vita, e le dà un’impronta. Ebbene, attraverso la bellezza delle opere d’arte scopriamo la bellezza della nostra fede.
La premiazione, continua Monsignor De Stefano, vuole dare sia un senso all’impegno dei ragazzi e dei docenti nel visitare le chiese e scoprire tutto ciò che esse ospitano, sia un incoraggiamento a continuare.
I saluti continuano con l’intervento di Don Antonio Dente, responsabile della Chiesa di San Francesco Saverio, che ringrazia i partecipanti per essere riusciti, visitando i luoghi scari, a coglierne la loro bellezza. La chiesa, nel corso dei secoli, non ha mai scelto una propria arte ma si è sempre servita di essa perché la bellezza che riusciamo a cogliervi porta a unificare il vero e la realtà. Ecco perché, riflettendo in questo tempo, su ciò che i partecipanti hanno fatto, il parroco di Picarelli dice di aver capito qualcosa a cui non aveva mai pensato cioè che l’arte intanto diventa salvezza nella misura in cui recupera il vero, non la verità in astratto, ma la realtà stessa perché è la realtà umana nella sua bellezza. Dichiara, inoltre, che la commissione giudicatrice è stata molto in difficoltà perché i lavori presentati hanno suscitato non poco stupore creando essi stessi una nuova bellezza.
Ringrazia, appunto, i giovani artisti per averlo portato a tale riflessione e probabilmente i loro lavori saranno inclusi in una pubblicazione inerente l’arte e il magistero della chiesa.
L’architetto Picariello, dei Beni Culturali della Chiesa, nel ringraziare i partecipanti sottolinea che oltre ai vincitori proclamati, lui crede che i veri vincitori siano tutti i giovani che hanno partecipato. Inoltre invita tutti i ragazzi presenti a credere che la loro vita sia bella, di cercare la bellezza e di trovarla ma, soprattutto, di ricordare che la cosa più bella che hanno sono loro stessi.
Ai ringraziamenti è seguita la proiezione di due video.
Il primo, realizzato dalle classi terze della scuola media D. Alighieri, I.C. Perna – Alighieri, ha illustrato in lingua inglese con sottotitoli in italiano l’analisi della Chiesa di San Francesco di Assisi sita in Rione Ferrovia ad Avellino ed, in particolare, il significato e il senso del Murale della pace del maestro De Concilis. In esso si mostra l’orrore della guerra e lo sgomento di gente comune tra cui l’osservatore attento scorge personaggi come Francesco de Sanctis, Eduardo de Filippo, Sophia Loren, Pier Paolo Pasolini, Mao Tse Tung, Fidel Castro e tanti altri la cui importanza nella storia non esonera dalla sofferenza.
Il secondo video è quello prodotto dalle classi 2D, 2E, 4 e 5A del Liceo Classico del Convitto Nazionale Pietro Colletta di Avellino, il cui soggetto è la Chiesa di San Francesco Saverio di Avellino. Lo scopo, come dichiara la voce narrante, è stato quello di liberare la memoria e non perdere i ricordi, nella speranza che la conoscenza riaccenda il senso di appartenenza.
È a loro che va il premio del concorso con la seguente motivazione: “La Chiesa di San Francesco Saverio e l’annesso museo viene presentata con esiti particolarmente pregevoli sia sul piano delle immagini che del testo che le accompagna. Le immagini sono arricchite da un commento di profilo altissimo e toccano oltre le valenze artistiche delle strutture e delle opere anche la funzione peculiare dell’artista. Di non minore rilevanza è il richiamo alla tradizione del culto di Santa Rita nonché il monito finale al senso di profondità della conoscenza come tutela. Infine la sottolineatura che la bellezza è vedere l’invisibile”.
La menzione speciale va all’ Istituto Comprensivo Perna Alighieri a cui si riconosce uno splendido lavoro fatto sul Murale della pace. La commissione spera che l’esplosione di questa opera possa uscire dalla chiesa per diffondere realmente il suo concetto di pace. Sono, inoltre, contenti che in una chiesa si possa sperimentare che le opere possono andare al di là della peculiarità del sacro. Questo lavoro evidenzia come, se abbiamo la sensibilità di entrare nelle opere, ci sono questioni da svolgere e da approfondire.
Di seguito alcuni punti della motivazione: “ Pregevole lavoro che presenta elementi esaltanti del murale della pace. Si tratta di un’illustrazione dell’opera che analizza gli elementi e le figure attraverso il contestuale raffronto con le immagini del tempo tese a trasferire sul piano della concretezza dei fatti storici il racconto di un paesaggio particolarmente dominato da morte e distruzione. Il murale è presentato in una modalità tutta nuova, moderna ed è impreziosita dal testo in inglese”.
Si conclude con un buffet, la premiazione del concorso che ha visto protagonisti, dietro l’arte, giovani studenti a cui si è data la doppia opportunità di scoprire l’arte fuori e dentro di sé.
Maria Paola Battista
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