Salvare vite, intervista al professore Carmine Malzoni

Il dolore al basso ventre che la donna prova quando ha un serio problema all’utero è lancinante e sintomo di una complicazione. Se si è in gravidanza il dolore è accompagnato da una domanda terrificante a cui la donna non sa dare risposta che è: morirò io o il mio bambino?

Allora, quasi il dolore fisico non si avverte più perché il terrore di perdere la vita è più forte.

Il 25 dicembre, mentre il Professore Carmine Malzoni e la sua equipe erano impegnati a scambiarsi i consueti auguri di Buon Natale, è arrivata presso la Casa di Cura Malzoni, in Viale Italia ad Avellino, una donna incinta alla 35esima settimana di gravidanza con una rottura spontanea dell’utero, che stava causando un’enorme emorragia.

Il Professore Carmine Malzoni, accorgendosi della gravita della situazione, si è immediatamente attivato e in pochi minuti la signora si è ritrovata in sala operatoria e, sia lei che suo figlio, sono stati salvati.

Questa mattina il Professore Malzoni, ha con grande cortesia potuto dedicarmi  un po’ del suo tempo per rispondere ad alcune mie domande.

Professore, innanzitutto, quali sono attualmente le condizioni della donna e del bambino del “miracolo di Natale” e che cosa sarebbe accaduto se non si fosse intervenuti tempestivamente?

La mamma sta benissimo ed è completamente fuori pericolo. Il bambino, invece, che era nato in arresto cardiaco, è stato recuperato e sembra  star bene anche se intubato. Il suo peso alla nascita era di 2,300 Kg. Attualmente si trova ricoverato a Napoli presso il Monaldi nel reparto di Cardiopatia Pediatrica per ulteriori accertamenti  in merito ad un’anomalia cardiaca congenita.

Lei ha una lunga carriera alle spalle e sicuramente ha salvato molte vite, quanto è sottile il confine tra deontologia professionale e umanità?

Innanzitutto le due cose sono strettamente collegate e si chiudono nella parola empatia e poi si basano su un concetto fondamentale, che si fa sempre più strada in questi giorni, che il medico deve curare la singola persona, né le malattie, né i protocolli. Nel caso specifico, ad esempio, questo miracolo accaduto è tale perché innanzitutto è un caso di buona sanità, che dovrebbe essere la norma, e poi perché si è verificato la mattina di Natale. Sembrava proprio una coincidenza esserci trovati tutti lì per gli auguri, c’era il meglio che la clinica potesse esprimere, quindi quando è arrivata la signora, in tre minuti esatti non si è pensato all’espletamento delle formalità burocratiche, ma a salvarle la vita. Normalmente in un codice rosso bisogna fare la cartella, ricercare il codice sanguigno, registrare al pc i dati, altrimenti il sistema non consente di fare gli esami, insomma far partire tutto l’apparato amministrativo che, nel frattempo, mette a serio rischio il paziente.

Essendo io il primario, ho deciso di operare subito per evitare il peggio. Il bambino non sarebbe sopravvissuto altri dieci minuti e la mamma era in condizioni estreme.

La ricostruzione a posteriori , ha mostrato una serie di eventi causati da interventi chirurgici precedenti e una condizione di cui nessuno si sarebbe potuto accorgere.

Quindi, ritornando alla sua domanda, la qualità principale di un medico è l’empatia che deve avere nei confronti della malattia e del paziente,  che non sono due cose disgiunte tra loro.

Vorrei farle una domanda personale. Lei ha delle giornate piene di interventi, più di chirurgia che di ostetricia, ma quando può, le capita di andare al nido a guardare un bimbo che, magari, ha salvato quel giorno, un neonato che non è entrato nella routine e ha avuto quindi necessità del suo intervento?

Certamente ci vado e, infatti, ieri mattina sono stato tra i primi a sapere delle novità del piccolino nato a Natale. Lei deve sapere che io, che mi sto interessando negli ultimi trent’anni soprattutto di ginecologia oncologica, ancora non ho deciso se mi piace di più l’oncologia ginecologica o l’ostetricia difficile.  Di sicuro non so ancora, cosa mi renda più felice, se  vedere persone che dopo  anni di sterilità hanno finalmente un figlio o incontrare  un malato di cancro, che dieci anni dopo l’operazione viene a salutarmi facendomi sapere che sta bene o, ancora,  vedere un bambino che nasce grazie a un mio intervento . So di sicuro che sono tutte cose belle allo stesso modo, pur trovandosi  agli estremi della vita delle persone.

Infine, come valuta oggi la presa di coscienza da parte delle donne rispetto alla prevenzione e alla cura delle patologie in generale e, nello specifico, della gravidanza?

È molto migliorata, ed è in grande aumento perché le donne comprendono tante cose. Ad essa si sta affiancando anche nuovamente il giusto concetto che la medicina è una cosa seria e bisogna farla in maniera seria.  In Campania, purtroppo, negli anni è avvenuto  un fatto  molto grave, che è la mercificazione dell’ostetricia e della medicina in genere.  In questi ultimi tempi tale fenomeno sta diminuendo a favore di una presa di coscienza riguardante la qualità della medicina in generale. Io sono ottimista da questo punto di vista.

Grazie Professore

Grazie a  lei.

È stato per me un grande onore parlare con il Professore Carmine Malzoni, un uomo che ha dedicato la sua vita alla medicina.

Auguri al piccolino e alla sua mamma di una splendida vita insieme.

Maria Paola Battista

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu

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