1° Maggio. Risorse locali come volano di sviluppo a San Potito ultra (AV)
Una due giorni di festa a San Potito, dove il lavoro viene celebrato anche da un fantastico museo, il Museo del Lavoro, appunto. L’amministrazione Nazzaro, grazie anche alle iniziative messe in campo dal prof. Giuseppe Moricola e dall’Associazione Amici del Museo del Lavoro, presenta un primo maggio con i fiocchi. Convegni, degustazioni, visite all’antica Ramiera sul torrente Salzola per la Notte Tam-more.
Una chicca di archeologia industriale, la Ramiera, che ha caratterizzato in passato le attività produttive del paese irpino. Nonostante le dimensioni e l’esigua popolazione rispetto a centri vicini di ben altre dimensioni, San Potito nasconde delle belle sorprese che mostra con piacere al pubblico, come dimostra questa iniziativa e la presenza del museo. La Ramiera sarà visitabile e offrirà un palcoscenico alle iniziative.
Il programma della due giorni inizia alla vigilia della Festa del Lavoro, alle 17,00 nel palazzo dei baroni Amatucci, oggi sede comunale, nella sala del Consiglio, con un convegno dal titolo “Musei, archeologia industriale, ambiente, gastronomia: le risorse locali come volano di sviluppo e turismo”; alle 18,00 Aperirpinia allestirà un percorso gustativo tra i prodotti locali irpini, nel Giardino del Palazzo; alle 21,00 nella piazza antistante il concerto Notte Tam-more dei “Lumanera”. Il primo maggio si comincerà alle 10,30 con un matinée musicale dell’Orchestra di Fiati del Cilento; alle 12,00 nella Chiesetta della Ramiera avrà luogo un incontro sul lavoro nell’enciclica di Papa Francesco; alle 13,00 in Contrada Ramiera spazio al pic-nic sul torrente con lo chef Giovanni Mariconda; alle 14,00 lo spettacolo di animazione “Two men One show”; alle 17,00 presso l’Opificio Vecchia Ramiera sarà messo in scena da Vernicefresca lo spettacolo teatrale “La matassa” e, nello stesso luogo, alle 18,00 si potrà assistere al concerto di Carlo Faiello “Argento vivo”.
Gli stand, i laboratori, le dimostrazioni e le visite guidate al Museo e alla Ramiera saranno curate dall’Associazione Amici del Museo del Lavoro.
L’intervento è finanziato dal POC Campania 2014-2020. Linea strategica 2.4 “Rigenerazione Urbana. Politiche per il Turismo e la Cultura”.
Abbiamo chiesto a Giuseppe Moricola, docente di discipline storiche all’Orientale di Napoli, direttore artistico della manifestazione, cosa possono significare per San Potito, come per gli altri paesi dell’Irpinia, questo genere di iniziative. «Questi due punti di attrazione, il Museo e la Ramiera, possono significare molto per il rilancio del nostro territorio.» Ha spiegato Moricola. «Si pensi all’Opificio della vecchia Ramiera che risale all’800 e che, grazie a recenti lavori di restauro, permette oggi di evidenziare il valore delle acque che lavorano, quelle del Salzola, affluente del Sabato, nello specifico. Vi si trovano, ancora in buono stato, due imponenti magli a doppio battente. Intorno alla struttura, che nacque come ferriera, si formò una contrada di fabbrica, un insediamento industriale che dette vita all’espansione del paese. Questa struttura oggi è visitabile e l’abbiamo scelta come luogo per le celebrazioni di questo primo maggio, la Festa del Lavoro. E noi possiamo ritenerci fortunati ad aver potuto mettere in campo le nostre passioni per valorizzare ciò che ha avuto un significato per il nostro paese nel passato».
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