HALLOWEEN, TRA TRADIZIONE E SATANISMO

Essere informati di tutto non significa ‘sapere’ né ‘conoscere’ tutto. Questa è la condanna della società dei mass media in cui ogni notizia viaggia velocemente e arriva a tutti, si trasforma e perde la sua connotazione in un continuo trasferimento e rimbalzo da una fonte a un’altra, dando l’illusione di possedere conoscenze inesistenti. Anche per leggere le notizie ci vuole invece discernimento o quanto meno competenza sull’argomento che viene trattato.

Quando poi si tratta di globalizzazione culturale il divario tra ‘essere informato’ e ‘sapere’ aumenta. Poco conosciamo di popoli che distano tanto da noi perché non abbiamo avuto con loro alcun rapporto diretto ma possiamo raccontare di loro usi e costumi perché abbiamo studiato o perché abbiamo letto sui giornali o visto un documentario che li riguardava.

Quando però ad interessare la globalizzazione sono tradizioni che esportate perdono la loro connotazione originale divenendo oggetto di commercio allora vale la pena di spendere qualche minuto a riflettere.

La questione oggi riguarda la ‘Festa di Halloween” con le sue zucche-mostri e le maschere-zombie, ragnatele e orrori simili che campeggiano ‘invitanti’ nelle vetrine dei nostri negozi, rivolte soprattutto ai bambini, cui fanno seguito eventi organizzati nei locali per i giovani che intendano celebrare ‘la notte delle streghe’.

Da dove viene questa usanza? Noi avevamo il Carnevale, momento dissacratorio in cui era consentito ai servi dileggiare i padroni in un accettato scambio di ruoli, un momento di liberazione e di rivalsa, limitato nel tempo per dare sfogo alle repressioni subite. Era un momento che cadenzava i ritmi contadini dell’agricoltura, che includeva anche riti propiziatori alle divinità pagane per rinnovare la vita dei campi. Un’usanza pratica di ritualità pagana che è persistita nell’era cristiana a causa della necessità, anche nei tempi più rigidi, di dare al popolo un’occasione di sfogo. Un po’ come la festa della cuccagna che il re di Napoli metteva in scena con sontuose coreografie nel largo di Palazzo (attuale piazza Plebiscito) per sfamare i sudditi, in un inebriante arrembaggio ai succulenti doni, e donare un segno magnanimo della sua vicinanza al popolo. Oggi, è ovvio, anche il nostro Carnevale ha perso, grazie a Dio, la sua connotazione iniziale ed è diventato pian piano anch’esso un prodotto commerciale e fonte di una piccola effimera economia stagionale. Ma perlomeno era connotativo delle nostre regioni.

Anche il Natale ha cambiato punti di riferimento divenendo una festa popolare ma slegata dal suo significato religioso, di cui ha conservato anche il nome. È ovvio che per questa bella occasione il significato non può essere uguale per tutti, ma inventarsi addirittura ‘lo spirito del Natale’, tanto proclamato nella cultura americana, mi sembra essere andati un po’ oltre con la fantasia. Che cosa è questo spirito, se non la voglia di amore e solidarietà che investe ognuno di noi in virtù della nostra natura benevola? Non dovrebbe riguardare solo il Natale quindi. Questa ricorrenza è altra cosa e va vissuta con lo Spirito giusto.

Tornando ad Halloween, in Italia la ricorrenza di Ognissanti, che festeggia la memoria di tutti i Santi del Paradiso, canonizzati o meno dalla Chiesa, fu spostata al 1 novembre per sovrapporla alla ricorrenza pagana del capodanno celtico in onore del dio delle tenebre Samhain. Ancora oggi la ricorrenza cristiana mostra la ricchezza di tradizioni delle nostre regioni attraverso i diversi dolci che vengono donati ai bambini o consumati in famiglia, per lo più a base di nocciole e frutta secca, come le Ossa di morti, gli Stinchetti dei morti, le Dita di apostolo, le Fave dei morti, a forma del legume, il Torone dei morti, i Pupi di zuccaro e la Frutta martorana, perché strettamente legata alla festività dedicata ai Morti del 2 novembre.

Per portare una voce autorevole, pubblichiamo cosa ne pensa il sacerdote don Giuliano Lilli, ex esorcista incaricato della diocesi di Isernia-Venafro, studioso di tradizioni e di storia e autore del libro “Halloween” (Tavagnacco, Edizioni Segno, 2006).

halloween-kamienie-567-contr-liv

 «La Solennità di Tutti i Santi, istituita nel settimo secolo da papa Bonifacio IV a ricordo dei martiri e inizialmente celebrata il 13 maggio, venne spostata al 1° novembre da Gregorio III nell’anno 834 con l’esplicito intento di aiutare i fedeli a vivere cristianamente la commemorazione dei defunti, abbandonando gli usi pagani. Nasceva così All Hallows’ Eve, cioè la Vigilia di Tutti i Santi, celebrata la notte del 31 ottobre. Le tradizioni popolari sopravvissute nella cattolica [celtica] Irlanda diedero origine alla festa di Halloween – storpiatura di [All] Hallows’ Eve – celebrata in parallelo alle festività cristiane. La Chiesa Cattolica ha dunque iniziato a celebrare la Festa di Tutti i Santi dal IX secolo, e, precisamente dall’anno 837 (Paolo Pegoraro). Mons. Jean Bonfils, Vescovo di Nizza, afferma deciso che Halloween é la festa maggiore dei satanisti del mondo intero (“Nice Matin”, 1 novembre 1999). “Le origini di Halloween – recita il sacerdote Don Luigi Villa su “Chiesa Viva” del Gennaio 2004 – risalgono ai riti celtici, usati dai sacerdoti- stregoni druidi che sostenevano di possedere doti magiche ed esoteriche, con le quali potevano far comunicare i vivi con i morti nell’aldilà. Così è dilagata la festa di Halloween, una festa pagana, celebrata nel nome di “Samhain” (il “dio” delle tenebre) durante la quale si portano in giro migliaia di zucche arancioni, vuote, cucinate, o anche trafitte da una croce (in posizione normale oppure     rovesciata?…,nda), sotto il titolo “Holy wins”. Secondo la leggenda inglese, un certo Jack O’Lantern, dedito alle scommesse e all’alcool, stipulò il patto col diavolo, stabilendo che il diavolo, dopo la sua morte, non l’avrebbe portato all’Inferno… E così Jack, non potendo entrare in Paradiso, a causa dei suoi peccati, fu condannato a vagare per il mondo senza requiem né pace, rischiarandosi la via con un tizzone ardente dell’Inferno, infisso in una zucca vuota, simbolo, appunto della sua anima vagante. Ma fu solo nel secolo XIX che i riti detti di “Halloween”, apparvero negli Stati Uniti, portati da irlandesi e scozzesi, fuggiti in America perché spinti dalla fame. Halloween, così, si diffuse in tutti i paesi anglofoni, accolta come semplice festa pittoresca.” Si tratta di irlandesi e scozzesi protestanti?… Comunque, queste manifestazioni, oggi sono diventate celebrazioni che camuffano il “demonio”, “nemico di Dio” mentre nostro dovere di Cristiani sarebbe quello di celebrare Nostro Signore Gesù Cristo che è venuto sulla terra proprio per salvarci dai demoni e dall’Inferno! Celebrare la festa di Halloween, quindi, è come ripetere quel “patto col diavolo” che fece Jack O’Lantern, in cambio di favori demoniaci. Ora, la Bibbia ci insegna: “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” (Osea 4, 6). E il diavolo sa sfruttare benissimo questa mancanza di conoscenza, o ignoranza, per trarre in inganno gli uomini, giovani e adulti. Spesso, infatti, questo tipo di feste degenera in pratiche di occultismo e di spiritismo. Ci avverte in modo chiaro ancora la Bibbia: “Non si trovi in mezzo a te chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia, né chi faccia gli incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chi fa queste cose è in abominio al Signore!” (Deuteronomio 18, 10-12). Basta, perciò, con le streghe e i riti pagani o neo-pagani! Rimettiamo a posto i nostri “Santi” e via gli “Holy wins”, cioè la festa di Halloween. Il Vescovo francese di Quimper, Mons. Clement Guillon, ha proferito “non è accettabile che i bambini di oggi non possano pensare ai defunti se non proiettando su di loro immagini derisorie e caricaturali”. Il mondo scristianizzato di oggi, accettando e diffondendo la festa di “Halloween” lascia campo libero ai riti pre-cristiani e paure ancestrali, tipici del ritorno ad un neo-paganesimo rampante che vuole celebrare ancora questa festa delle tenebre e indossarne le vesti.” Con relativo decreto, anche Mons. Andrea Gemma, quando era Vescovo di Isernia – Venafro, ha proibito in Diocesi la festa di Halloween. “Ricordiamo infine, – osserva Don Luigi Villa – un altro “passo” di San Paolo che scrive: “Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto, infatti, vi può essere tra la giustizia e l’iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Belial?…” (2 Corinzi 6, 14) e “non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente” (Efesini 5, 11). Celebriamo, invece, la “festa della vita” come quella di “Tutti i Santi” e dei “Defunti”, perché sono il culto della nostra Storia e ci aprono la speranza per l’eternità, comprendendo che la vita eterna è infinitamente più ampia di quella terrena! “E’ Lui (Il Padre), infatti, che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la Redenzione e la remissione dei peccati” (Colossesi, 1, 13)».

@Riproduzione riservata WWWITALIA

Print Friendly, PDF & Email

About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.