Il Tempo del Diavolo di Glenn Cooper, Edizioni Nord. La recensione di WWWITALIA
Un altro bellissimo thriller di Glenn Cooper, Il Tempo del Diavolo, che avrebbe meritato un titolo più attinente alla trama, e per questo sarebbe bastato che fosse tradotto il titolo originale The Jaws of the Beast, letteralmente Le fauci dell’Ultima Bestia, più idoneo a fissare il core del racconto.
Titolo a parte, per gli amanti del genere e dell’autore quest’ultimo è un lavoro che, decisamente meglio del precedente Clean, tabula rasa, partorito durante la pandemia e forse troppo ispirato al tema dominante di questo oscuro periodo, conferma la bravura dello scrittore che ha sempre soddisfatto i suoi fans per l’originalità dei contenuti. Dai ritmi da palpitazione della serie legata al detective di Will Piper, alla mitica trilogia dei Dannati, alle avventure archeologiche di Cal Donovan, Cooper ci ha abituato alla sua rassicurante capacità di coinvolgere.
L’ambientazione italiana del giallo rivela l’amore di Glenn Cooper per il nostro Paese, già manifestato in altri modi, tra i quali l’aver accettato la carica di presidente onorario di un’associazione giovanile campana, impegnata nella salvaguardia dei beni storici, cosa che lo portava in un paese dell’avellinese a presentare i suoi libri, con grande stupore della casa editrice, o l’aver partecipato come testimonial di prestigio alla Fiera del Libro della Biblioteca Suore Montevergine per ben due volte. La sua storia ci parla di un uomo che ha occupato posizioni apicali nell’industria farmaceutica americana, prima di seguire il suo sogno di scrittore, raggiungendo in questo campo una fama mondiale. L’originalità e il piglio che ha dato alle sue pubblicazioni hanno, dal primo titolo che ricordiamo con affetto, La Biblioteca dei Morti, sancito il successo di un grande scrittore. La sua passione per le ambientazioni storiche e la scrittura su più piani temporali alternati fanno dei suoi romanzi una pietra miliare nella storia della letteratura mondiale.
Anche in questo thriller lo spirito permane e non tradisce le aspettative, pur controllando i tempi ora meno concitati dei primi titoli. Sempre efficaci i collegamenti narrativi, che gratificano il lettore scaltro alla ricerca di indizi, ed equilibrata la curva del climax, la lettura scorre grazie a una scrittura sempre pulita e gradevole. Bentornato, Glenn!©
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