MOSSE DI SEPPIA

Intervista a Annalisa Davide

Percorrendo via Tarsia a Napoli, sento alle mie spalle qualcuno che mi chiede: “Desiderate un caffè?” e, voltandomi, vedo un ragazzo che porta un vassoio con tanti bicchierini di caffè. Mi spiegano che a Napoli c’è l’abitudine del ”caffè sospeso”: un cliente entra in un bar, paga due caffè, ne consuma uno solo e l’altro lo lascia a beneficio di un consumatore sconosciuto che, probabilmente, non la possibilità economica di pagarsi un caffè.

Questa è l’accoglienza che mi riserva Napoli.

Poco dopo incontro Annalisa Davide, fondatrice, amministratrice e direttrice della rivista Mosse di Seppia, la quale ha accettato gentilmente di incontrarmi e di raccontarmi la sua esperienza.

La rivista è nata nel settembre 2013 ad opera di studenti lavoratori e si è proposta sin dall’ inizio come un progetto editoriale non a pagamento per autori di poesia, narrativa e illustrazioni.

D: Cosa vuol dire non a pagamento?

R: Significa pubblicare opere inedite senza chiedere compenso, in quanto, gli autori contribuiscono già prestando la propria opera di ingegno a titolo gratuito.

L’ obiettivo è  di pubblicare più opere di vari autori  piuttosto che concentrare la pubblicazione sul progetto di un singolo, come avviene, ad esempio, nel caso di un libro. Si cerca di creare una collettività di progetti e non una realtà singola.

Nello stesso tempo, Mosse di Seppia, pur essendo una rivista, assurge alla dignità di libro perché tutti i componenti della redazione, pur essendo autori, ne curano anche  ogni altro suo aspetto editoriale.

Anche il nucleo è quello proprio di casa editrice perché si cerca di crescere passo passo e la somma di quello che siamo  è il prodotto di tutti.

D: Quali sono le caratteristiche della rivista e come viene venduta?

R: La rivista è un trimestrale  a colori, a grammatura doppia, avoriata, in formato A5. Il suo costo è di 3 euro ed è venduta sia nelle librerie che in abbonamento. Il costo è volutamente basso per la scelta editoriale filantropica e solidale di renderla accessibile  a tutti. Il primo numero fu stampato gratis da una grande tipografia che volle premiare e incoraggiare il nostro impegno.

I primi numeri della rivista sono stati venduti in occasione delle presentazioni.

Anche l’evento presentazione è un’altra precisa scelta editoriale per l’esigenza di far comunicare il mondo dei lettori con quello degli autori. Durante le presentazioni, infatti, i lettori hanno la possibilità di interloquire con gli scrittori sul tema oggetto della pubblicazione.

Così è stato per tutto il 2014.

Nel 2015 poi le librerie e i luoghi che ospitavano le presentazioni sono diventati il nostro punto vendita stabile.

D: Cosa pubblica la rivista?

R: Pubblica poesie, racconti, articoli di  storia e  letteratura ed è corredata da illustrazioni. Queste ultime hanno una caratterizzazione particolare giacché non sono copie fotografiche ma ritratti o disegni che il fumettista di redazione crea in base al tema trattato.

Oggetto di pubblicazione è anche una rubrica che si occupa di tradurre testi di piccoli autori che pur essendo conosciuti nei loro paesi non sono tradotti in italiano.

E, ancora, un appassionato di autografi si occupa di biografie di personaggi ormai cancellati dalla memoria.

Un tempo gli autografi si trovavano solo all’interno dei libri a conclusione della dedica. Il nesso sta nella ricerca dei dettagli, nella riscoperta del lato umano e personale degli autori.

D: Come si compone la rivista?

R:Le pagine sono 60, ne stampiamo circa 300 copie e ogni numero ha avuto 6-7 ristampe. Alcuni abbonati sono anche in Portogallo e in Germania.

D: Come mai avete scelto il cartaceo?

R: Le motivazioni sono varie. Il web è un calderone in cui, è vero, si può trovare ogni tipo di informazione ma in cui è anche difficile che una rivista di nicchia possa emergere. La cosa più importante è che la rivista cartacea necessita di riunioni di redazione che diventano occasioni di  incontro e  condivisione di argomenti e scelte.

Infine, toccare con mano un prodotto è molto gratificante.

Inoltre noi giovani siamo nati con il web, per cui il cartaceo rappresenta una controtendenza. Non si può stare sempre solo dietro uno schermo perché può diventare ingannevole; è molto più educativo sedersi intorno a un tavolo per imparare ad argomentare e a rispettare tutti i punti di vista.

D: Per te cosa vuol dire cultura oggi?

R: Per me significa saper interagire con la comunità vivendone tutti gli aspetti.

D: Mentre, invece, qual è il rapporto tra i giovani e la cultura?

R: Io li vedo a rischio perché è una generazione che ha grandi  possibilità rispetto alle precedenti che hanno vissuto analoghi periodi di sviluppo.  La diffusione della tecnologia e del progresso, la stessa istruzione  obbligatoria sono mezzi che i giovani potrebbero utilizzare in maniera proficua mentre invece li utilizzano contro loro stessi. Gli attuali mezzi di comunicazione danno la possibilità di spostarsi non solo virtualmente ma anche fisicamente mentre, paradossalmente, non viene affinata la capacità di comunicare.

 Quest’ ultima nasce  soprattutto dall’intelletto, non solo dal progresso scientifico. Sicuramente la visione è di un mare di persone pressoché mute perché incapaci di instaurare uno scambio. Indubbiamente questo ”autismo giovanile” è una produzione – effetto di una cultura  che sta più in alto: le politiche sociali, gli educatori e, nel complesso, gli adulti. La soluzione per me sarebbe quella di creare una solidarietà tra persone che si occupano di aspetti differenti della cultura, mirando all’aggregazione sia fisica che intellettiva.

Ecco perché fare oggi una rivista cartacea non è anacronistico ma, piuttosto, è un modo di confrontarsi, di far incontrare persone.

Tra le iniziative vi è un concorso di poesia che ha lo scopo di selezionare una rosa di  dieci di autori che, pari merito, vincono il premio di essere pubblicati. Inoltre la rivista si apre alla collaborazione di altri scrittori che, pur non vivendo a Napoli, potranno partecipare ai lavori della redazione attraverso il nostro sito.

Grazie ad Annalisa Davide e tanti auguri a Mosse di Seppia.

Maria Paola Battista

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu

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