(quando avevamo) cent’anni di meno

Una storia immaginaria di Francesco Maria Olivo

Intervista all’autore

Oggigiorno fare una fotografia è all’ordine del secondo in quanto, a parte il prezioso uso per finalità scientifiche ancora validissimo, con gli smartphone, chiunque può scattare e scattarsi una foto.

La nostra è l’epoca del selfie, foto istantanea immediatamente pubblicata, condivisa e commentata ma quasi mai osservata fino in fondo.

Tramite la foto si “identifica” una persona sui social network che magari non si è mai incontrata in precedenza.

Foto scattate in un attimo ma che poi vengono cancellate quando la memoria del telefono non le può più contenere e album fotografici che spariscono sempre di più perché le foto si conservano in maniera digitale e solo pochi nostalgici e appassionati stampano per riporre e conservare come si faceva un tempo.

Può capitare, però,  che svuotando soffitte o depositi ci si imbatta in scatole impolverate e malconce che nascondono imprevisti.

È ciò che è accaduto a Francesco Maria Olivo, ingegnere napoletano, artista, scrittore e appassionato di fotografia il giorno in cui trovò tre vecchi  album di fotografie di famiglia che lo introdussero in un mondo completamente diverso da quello in cui era abituato a vivere.

Un mondo in bianco e nero, con acconciature e cappelli, abiti eleganti e scarpe sporche, carrozzine con ruote grandi e lenzuola ricamate nonché alcuni documenti risalenti ai Borboni e persino un tariffario di una casa di appuntamenti (che si trova ancora in un albergo napoletano ed è l’unica non originale).

Pensò che fossero ormai foto d’epoca e che, come tali, meritassero un’attenzione in più.

Decise così di ricercare foto che chiese a conoscenti, parenti, amici, sconosciuti e persino persone con cui non era in buoni rapporti.

Nel corso di un anno si è ritrovato a raccogliere 5000-6000 fotografie e documenti assolutamente inediti e appartenenti a privati, che vanno dal 1850 al 1960.

Essi costituiscono lo specchio di ciò che è stata la storia sociale in quel tempo e, essendo in periodo in cui l’Italia era terra di emigranti, lo hanno portato lontano a raggiungere persone in tutto il mondo.

È una ricerca sull’evoluzione dell’estetica da cui si possono evincere ritratti di storia, non solo dell’aspetto ma  di espressione verbale e scritta.

Non solo immagini.

Dalla selezione del materiale raccolto (circa 1500 foto e documenti) nasce (quando avevamo) cent’anni di meno una storia immaginaria autoprodotta in e-book da Francesco Maria Olivo.

Ogni foto è stata scannerizzata, divisa per argomenti, catalogata e  mostra sia il fronte che il retro quando era particolarmente interessante.

La provenienza è indicata nella didascalia e citata con precisione nell’indice.

I paragrafi hanno come titolo delle canzoni.

Alcuni soggetti sono seguiti, mediante le foto, per tutta la loro esistenza e analizzandole si ha un quadro del mutamento  dei modi di vita della gente italiana.

Mi precisa l’autore di aver avuto il patrocinio morale del Comune di Montoro (AV) e che l’idea sarebbe quella di cedere gratuitamente l’opera ai comuni, alle biblioteche, alle scuole per far vedere ai giovani come si era una volta attraverso i dettagli delle foto.

Gli chiedo quali sono state le difficoltà e come la gente abbia accolto la sua richiesta.

Mi risponde che è rimasto colpito e meravigliato dalla disponibilità delle persone che si sono sentite lusingate dalla richiesta.

È stato un mezzo per far conoscere la memoria, la storia spesso dimenticata.

Inoltre gli chiedo, ancora : “Come mai hai pensato di dare ai capitoli i titoli o delle citazioni tratte da canzoni? C’è un nesso?”

R: I riferimenti ai brani musicali sono a volte sarcastici, come nel caso del capitolo sull’istruzione intitolato La classe degli asini  la mitica canzone di Natalino Otto o servono a rendere bene l’immediatezza delle foto che si guarderanno come Quello che non di Francesco Guccini.

D: Mi hai detto che vorresti donare il tuo lavoro agli Enti per dare una possibilità ai giovani di “rileggere” il passato tramite le foto. Il tuo è stato un lavoro meticoloso che per essere compreso ha bisogno di interesse e curiosità. Quale tipo di attenzione ti aspetteresti dagli eventuali osservatori?

R: Assolutamente casuale. Dipende da chi le guarderà e dall’interesse che proverà verso il lavoro. Spero di poter trovare qualche finanziatore per poterlo produrre e regalarlo come già ho detto.

D: Chi volesse acquistare l’ e-book come può fare?

R: Può contattarmi all’indirizzo di posta elettronica fmo@libero.it

Grazie a Francesco Maria Olivo.

Note biografiche

Francesco Maria Olivo, cinquantaquattro anni, ingegnere, napoletano rubato al lungomare dagli occhi castani di una perfida maga, ha pubblicato con la casa editrice Il Papavero il romanzo Trenta giorni di luce, la silloge di poesie Biglietto di sola andata e la raccolta di brevi racconti autobiografici Diario di un misantropo. Ha indetto e promosso con la stessa casa editrice il concorso letterario nazionale aperto a ipo e non vedenti Concorso Omero, del quale ha curato l’antologia conclusiva per le prime due edizioni. Le sue opere della serie Giochi di luce, immagini astratte ma non troppo, sono state presentate in numerose mostre fotografiche: Lo strascico della sposa è esposto al Museo d’arte contemporanea di Montoro.

Per contatti: fmo@libero.it

Maria Paola Battista

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu

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