RITROVATO UN INEDITO CARAVAGGIO GRAZIE ALL’ACHIVIO DEL BANCO DI NAPOLI

Si tratta di un’opera minuziosamente descritta in un pagamento, dichiarata perduta o forse mai realizzata; il prezioso dipinto è “venuto fuori”, in qualche modo, dalla polvere di una delle 330 stanze dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.

La cosiddetta “Pala Radolovich”, capolavoro di Caravaggio, commissionata nel 1606 dal mercante croato Niccolò Radolovich, è stata presentata in anteprima mondiale il 27 ottobre presso ilCartastorie, il museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli (via dei Tribunali, 214).

Anni e anni di ricerche a partire da una causale di pagamento rintracciata circa trent’anni fa dal direttore dell’Archivio Eduardo Nappi all’interno di un “giornale copiapolizze” del Banco di Sant’Eligio, uno degli otto banchi pubblici di cui l’Archivio conserva memoria, giungono finalmente ad una conclusione del tutto inaspettata.

Ancora una volta l’Archivio Storico del Banco di Napoli, il più imponente archivio storico bancario del mondo, si conferma una miniera inesauribile di tesori per Napoli e per il mondo intero. 410 anni dopo, la Pala Radolovich torna “in vita”, riemersa direttamente da una montagna di antiche carte.

Cosa n’è stato di quel quadro? Quale è stato il destino dell’opera che doveva contenere le figure di San Domenico e San Francesco? La pala Radolovich è stata mai completata? Forse non è mai stata realizzata, forse è andata distrutta durante qualche tumulto popolare, forse è stata tagliata in più pezzi e venduta. Ad oggi, l’unica immagine di uno dei primi capolavori partenopei di Caravaggio si trova descritta, in bella grafia, nei volumi dell’archivio storico del Banco di Napoli.

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.

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