1994-2019, venticinque anni di CAI ad Avellino
Venerdì 13 settembre dalle 18,30 nella sede del Club Alpino Italiano di Piazzetta San Nicola a Cesinali (AV) si terrà un incontro per la celebrazione dei primi 25 anni della sezione Irpina, la cui storia sarà ripercorsa da fotografie e racconti dei soci. A seguire, il coro CAI offrirà un momento musicale grazie ai maestri Teresa Della Valle e Raffaele Vigorita, prima del taglio della torta.
Domenica 15 settembre un’escursione a Sant’Angelo a Scala sul sentiero dell’Incoronata (CAI n.206) rievocherà la prima uscita cui presero parte i soci. Qui l’inaugurazione di una lapide in ricordo di Giancarlo Nebbia e l’intitolazione del sentiero al primo presidente della sezione concluderà le celebrazioni.
La storia del CAI in Irpinia, però, ci racconta l’attuale presidente Vito Abate, fonda le sue radici in un passato più remoto, perché è probabile la presenza in Irpinia dei soci del più antico club di escursionisti ancora esistente in Italia già dal 1926. A testimoniarlo una foto scattata sotto lo scalone del Santuario di Montevergine.
«Successivamente – ci racconta ancora Abate – tra gli “Atti e Comunicati Ufficiali” della Sede Centrale del CAI, nel settembre 1931 alla pagina 585, veniva segnalata la costituzione ad Avellino di una nuova Sezione del CAI la cui presidenza era stata affidata al Maresciallo, Franco Navarra Viggiani, segretario Federale del P.N.F. Ma le notizie a riguardo sono frammentarie».
A un manipolo di amanti della montagna nel 1994 si deve l’interesse per i massicci montuosi della dorsale appenninica, i Monti Picentini e il Massiccio del Partenio, oltre ad un vasto territorio di alta collina, baricentro tra il Tirreno e l’Adriatico, l’Irpinia e a loro si deve la nascita della sezione di Avellino, guidata dal primo e compianto presidente Giancarlo Nebbia e alla disponibilità del socio fondatore Sergio Mastroberardino, che mise a disposizione un locale di sua proprietà nei pressi di Piazza Duomo di Avellino.
Nello statuto si legge che il CAI “ha per scopo di promuovere l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne specie quelle del territorio in cui si svolge l’attività Sociale, e la tutela del loro ambiente naturale”. Oggi, però, diventa qualcosa di più perché assume un significato formativo per l’educazione ambientale di cui più che mai c’è tanto bisogno. Così i soci seguono corsi di cartografia, orientamento, arrampicata e speleologia e praticano la loro passione in modo consapevole e rispettoso dell’ambiente. “Camminare per conoscere” il motto dell’Associazione cui noi formuliamo i più sinceri auguri per gli anni trascorsi sui sentieri italiani e per quelli che verranno.
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