Anita e Nora, due donne in fuga da Wagna a Trieste di Gaetana Aufiero. La recensione di WWWITALIA

Due donne, unite da un destino comune, che gli orrori della guerra uniscono. Due mondi che si incontrano e si sostengono al di là di barriere e confini tracciati dagli uomini.

A Trieste, città asburgica di inizio Novecento, legata alla musica e alla cultura, una cantante lirica sogna la grandezza dell’Impero, mentre i venti del conflitto soffiano sempre più forte e finiscono per scatenare la prima guerra mondiale. Tutto all’improvviso viene ribaltato e le certezze si trasformano in paure. Anche gli amici diventano nemici e, tra tanto dolore, una forte amicizia tra Anita e la piccola Nora, rimasta sola, diventerà più forte del tempo e della distanza.

L’amore, quello cercato e quello da cui fuggire, diventa pian piano il fulcro di una trama ben costruita dalla bravissima Gaetana Aufiero. L’autrice, coinvolta in una storia che non è la sua, dopo il successo di una produzione poetica, teatrale e letteraria, legata a racconti e saggi storici, rompe gli indugi con questo romanzo e affronta la storia affascinante e discussa di Trieste, città di confine, sempre in bilico tra bellezza e tormento, attingendo alle ricerche condotte dal fratello e lasciatele in eredità. Un’eredità che, scuotendo la sua coscienza, sempre protesa verso i grandi temi della storia, che ne fanno una paladina della Memoria, viene turbata dalla “questione di Trieste”.

Lo spaccato storico degli anni che vanno da inizio secolo al secondo dopoguerra fa da sfondo a una storia che è quella delle due eroine, così diverse e così unite, proponendo, come in un album fotografico, le immagini di vita vissuta, in cui sono immortalati pensieri e sentimenti. In questo scenario la Aufiero è capace di rendere umano il nemico, descrivendo le condizioni comuni dei due eserciti in conflitto, in balia di ragioni della politica più grandi di loro, e di dare voce ai sentimenti degli uomini.

La prosa fluida, pulita e scorrevole e lo stile che privilegia la narrazione ai dialoghi diretti, che pure non mancano, ha il potere di entrare in risonanza con il cuore, trasmettendo serenità, senza togliere forza al pathos che domina alcune scene. Il destino delle protagoniste, che vivono, insieme e da sole, avventure da non raccontare, a cui si affiancano personaggi maschili volitivi e affascinanti, trascina, così, chi legge.

Saper raccontare di storia in questo modo non è da tutti. Consiglio vivamente la lettura di questo libro che ho avuto l’onore di aver visto nascere, dalle prime bozze.

Anita e Nora, due donne in fuga da Wagna a Trieste, edizioni Delta3, dicembre 2021

Gaetana Aufiero è nata nel 1946 ad Avellino, dove vive; docente di Letteratura e Storia, si dedica da anni ad attività di ricerca e divulgazione della Memoria Storica, lavorando su fonti sia orali che di archivio ed organizzando mostre ed incontri sul tema. Ha collaborato per anni con la rivista “Irpinia Illustrata” di Elio Sellino e con le testate giornalistiche locali. Numerose le sue pubblicazioni inserite in antologie sia poetiche e narrative che specialistiche, quali la Rassegna Storica Irpina e la collana Emigrazione e Narrazione “ipermedium” editore a cura di Gianfranco Pecchinenda.

Numerosi i suoi testi teatrali inediti, più volte portati in scena. Tra essi Io Giuda, Io Pietro e Nina.

Testi editi: La memoria rimossa (Delta 3 Edizioni, 2000); Racconta Shahrazad, racconta (Delta 3 Edizioni, 2002); Capricci d’estate (Scuderi editrice, 2003); L’Ottocento invisibile. Figure di donne e di interni (a cura di Provincia Cultura, 2003); Voci di donne. Due ciliegie ed una nespola (Delta 3 Edizioni, 2006, 2a ed.); Cielo grigio su ed altri racconti (Delta 3 Edizioni, 2010); Cunti diversi (Scuderi editrice, 2014); Tris di brividi e misteri (Scuderi editrici, 2014).

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.