Intervista ad Armando Pannone, autore del romanzo I Rotoli di Gerico

Dottor Pannone, la sua è una biografia interessante, legata a studi storici molto particolari, che l’hanno portata nel 2012 a fondare, insieme ad altri studiosi, addirittura un Ordine cavalleresco dal nome evocativo, l’”Ordine Templare dei Cavalieri di Salomone”, di cui fa parte con i titoli di Gran Siniscalco, Priore Internazionale e Gran Maestro Vicario. Ci vuole spiegare come si innestano realtà come questa – ne conosco alcune a causa dei miei interessi storici – nell’attualità? Cosa significa appartenere a un ordine cavalleresco in una società industriale proiettata al 4.0?

Il neotemplarismo è un fenomeno associativo che conta tantissime declinazioni. Gli affiliati, perlopiù, operano nel campo della beneficenza e della simbiosi con la Chiesa. La realtà dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone, di cui sono uno dei Padri fondatori, insieme al Dott. Francesco Vecchio e ad altri Maestri, è diversa perché operiamo nel campo della diffusione della cultura, delle ricerche storiche e propugniamo il libero pensiero. Preferiamo tenere conferenze più che partecipare solo a funzioni religiose. Proprio perché apparteniamo ad una società sempre più tecnologica e tecnocratica, riteniamo necessario trasmettere germi di verità, proposte culturali che amplino la mente e facciano rielaborare il passato, per chi ne ha voglia, alla luce di studi e prospettive diverse da quelle convenzionali, che appiattiscono la volontà di ricercare e quindi abbassano la qualità della crescita personale, tendendo all’omologazione generazionale.

È stato molto chiaro. Dottor Pannone, immagino – sono i titoli delle sue pubblicazioni a suggerirlo (Le cripte del Sebeto, La Rotta del Graal, Athanor e I rotoli di Gerico) – che ci sia molto di questo mondo nelle trame che costruisce, sicuramente ricche di mistero e magia e dell’irrinunciabile impronta romantica legata agli argomenti. Ho letto, inoltre, che lei aderisce alla Teoria degli Antichi Astronauti e i suoi libri si richiamano agli A- Files (Alien Files). Come classificherebbe i suoi libri, quindi, come romanzi storici o fantasy?

Ho scritto anche saggi sull’argomento dei Templari e della loro continuità storica con la Massoneria, citando ricerche di autorevoli studiosi, perlopiù stranieri. I saggi sono stati accolti nel ristretto ambito accademico, mentre il romanzo conquista spazi diversi di pubblico e di interessi. Sicuramente, anche se in una veste magari fascinosa ed accattivante, le mie storie nascondono un fondo verità e sono suffragate da serie ricerche storiche . Classificherei i miei libri come appartenenti al genere exotheric- thriller. Aderisco da anni alla Teoria degli Antichi Astronauti perché, nelle mie ricerche, motivate da puro spirito di curiosità per la conoscenza, non dogmatiche o assertive, sono arrivato a collegare fatti e circostanze in maniera diversa dalla conoscenza convenzionale e a volte superficiale con cui si classificano i fenomeni storici, sociali, scientifici.   

Ora ci vuole parlare del suo ultimo romanzo, I rotoli di Gerico?

Da tempo volevo ambientare un romanzo in Israele e a Gerusalemme. Ho cominciato a sfogliare un libro sui Rotoli del Mar Morto e in me è nata la curiosità di addentrarmi nel mistero della loro traduzione, bloccata per anni, ostacolata da studiosi di diverse religioni, non del tutto completata. Soprattutto, non si sa, ma alcuni testi ne parlano, di altri rotoli di cui non si conosce più nulla. L’opinione pubblica non sa tutto sulla più importante scoperta archeologica del secolo scorso. Perché?

Suppongo, come accade spesso, che anche lei si sia ispirato per i suoi personaggi a persone reali. Mi è giunta voce che il soprano Paola Francesca Natale, artista davvero ammirevole, sia una di loro. Ci vuole raccontare qualche particolare di questo personaggio e come è nata la vostra collaborazione? Ovviamente non le chiedo di svelare nulla della trama.

I miei romanzi si ispirano a personaggi reali. Mi piace immergerli in un’atmosfera di mistero, tra spie e sette che si sfidano per accaparrarsi misteriosi oggetti spesso provenienti dal futuro. Scenari alla James Bond, per intenderci, dal ritmo incalzante, almeno ci provo. Per I rotoli di Gerico avevo la storia, l’ambientazione, mi mancava un anello di saldatura tra le diverse fasi di sviluppo della trama. Finalmente l’ho trovato in Paola Francesca Natale, soprano e attrice, incontrata per caso in occasione del ritiro di un prestigioso premio conferitole per la sua attività artistica.  Era la figura adatta per modellare sulla sua attività e sulla sua personalità il libro. Le ho fatto vivere tante avventure, nel romanzo, ma, credetemi, ne è valsa la pena. È una donna eccezionale, spiritosa e sensibile, come, del resto, i personaggi femminili dei miei libri: donne forti, generose, eroine del Bene. È il mio modo di celebrare le donne. E non conosco mezze misure. Le esalto e le ammiro.  

Concordo pienamente sul valore di Paola Francesca, che ho avuto modo di apprezzare sia da punto di vista professionale che umano.

So che ha recentemente tenuto delle presentazioni a Napoli per il suo romanzo. Ha in programma altri incontri?

Ho presentato il mio libro in una cornice informale. Sicuramente avrò altre occasioni più formali per presentarlo, ma mi è piaciuta l’idea di conversare con amici e persone interessate agli argomenti che tratto, più che l’ambito convenzionale di una sala con scrivania e monologo noioso dell’autore. La vera cultura deve essere fruibile, umile e proporre, non imporre o essere esercizio di vanagloria ed effimera superiorità.    

La ringrazio per la disponibilità e le auguro il meritato successo.

Grazie Grazie Grazie!

Armando Pannone, napoletano, è scrittore, analista politico, conferenziere di storia e simbologia medievale. Dopo i saggi politici “Annus
Horribilis” e “L’Italia del Covid”, torna alla Saga Templare, in chiave A-Files (Alien Files), ideale sequel dei romanzi della Trilogia Templare
(Le cripte del Sebeto; La rotta del Graal; Athanor). È Gran Siniscalco dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone

©Riproduzione riservata

Print Friendly, PDF & Email

About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.