Tormalina rosa e ferita da rifiuto
Si racconta che, prima della nascita, le anime scelgono i futuri genitori in relazione al lavoro evolutivo che in questa vita devono compiere. In particolare i genitori scelti andranno a riattivare una o più delle 5 ferite dell’anima: rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia.
La prima ferita a risvegliarsi, che può essere riattivata addirittura al concepimento, è la ferita da Rifiuto e la maschera corrispondente è quella del FUGGITIVO. Il bambino che si è sentito rifiutato, scappa continuamente, si isola, si nasconde, cerca di scomparire perché incompreso e rifiutato. Potrà essere buono e silenzioso, quanto più invisibile possibile perché crede di non essere abbastanza importante per prendere il proprio posto nella vita, il posto che gli spetta. Si considera una nullità, non accusa gli altri ma se stesso e se viene trattato male pensa di averlo meritato, che sia stata colpa sua.
In questo caso può essere di grande aiuto la Tormalina rosa, chiamata anche Rubellite per il suo colore, una pietra trasparente o opaca che oscilla dal rosa pallido al rosa intenso quasi rosso e appartiene alla famiglia delle Tormaline (dal cingalese Turamali = mescolanza di colori, proprio perché è reperibile in colori diversi). Questi minerali, appartenenti ai silicati, lavorano tantissimo sul radicamento, sull’appartenenza e di conseguenza sul trovare la propria casa, le proprie origini. Il colore rosa invece lavora sul riarmonizzare il cuore, soprattutto un cuore che si sente in sofferenza perché è stato rifiutato. La Rubellite, in particolare, aiuta la consapevolezza, sul piano teoretico e su quello pratico, che il soggetto ha di sé stesso e aiuta a percepire aspetti di sé che normalmente non vengono visti. Diventa così strumento indispensabile per i Fuggitivi che sono stati feriti sul piano dell’essere e non riconoscono più il loro diritto di esistere. Devono imparare ad accettarsi così come sono, nel bene e nel male, in ogni istante.
La Tormalina rosa può essere indossata o utilizzata durante la meditazione accompagnata dal mantra Io ho il diritto di esistere – Io sono degno di esistere – Io merito di esistere – Io voglio esistere – Io esisto – così sia, così è, grazie, grazie, grazie.
E il fuggitivo, che non si sente mai abbastanza, imparerà ad accettare le critiche senza rifiutarle. Lui che non si sente mai al sicuro, imparerà ad aprirsi a nuove esperienze. Lui che crede di non potersi prendere cura di sé, imparerà ad aver cura di se stesso, ad amarsi di più per ciò che è.
AVVERTENZE Le informazioni contenute negli articoli hanno esclusivamente scopo informativo. La cristallopratica lavora esclusivamente sulle energie e non vuole in alcun modo sostituire diagnosi e cure mediche e specialistiche anche perché, nonostante la lunga e antica tradizione, non ha fondamenti scientifici.
IL LIBRO
Parlando di ferita da Rifiuto non si può non ricordare la tenerissima storia d’amore tra una donna desiderosa di diventare mamma e un cucciolo d’uomo in un orfanatrofio in Russia. La burocrazia, la distanza e la caparbietà di una futura mamma. È la storia di Sergio, un bambino rifiutato alla nascita e poi abbandonato: dunque doppia ferita. Come vedremo leggendo il libro “Sì tu proprio tu” di Maria Rita Vita, edito da Marketing d’autore della dott.ssa Martina Bruno, Sergio nel corso della vita vede queste ferite rinnovarsi, ma a curargli l’anima ci sarà sempre la nuova mamma: Maria Rita.
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