UNA SERATA ALL’INSEGNA DELLA GRANDE MUSICA NAPOLETANA AL CIMAROSA DI AVELLINO
UN OMAGGIO A LUIGI DENZA, L’AUTORE DI FUNICULÌ, FUNICULÀ, PER NON DIMENTICARE CHI HA DATO VITA A UNO DEI PERIODI PIU’ FLORIDI DELLA CANZONE ITALIANA
Venerdì 7 luglio per la rassegna concertistica “All’ombra del Castello” giunta alla sua undicesima edizione, il Conservatorio di Avellino “Domenico Cimarosa” presenterà al pubblico uno spettacolo musicale dal titolo “Omaggio a Luigi Denza”. La serata, che avrà inizio alle 21,00, vedrà sul palco dell’Auditorium “Vincenzo Vitale”: Anna Spagnuolo, voce; Lello Giulivo, voce; Francesca Pia Vitale, soprano; Cristian Izzo, voce recitante. A suonare sarà il Quintetto Cimarosa, formato da: Pietro Calzolari, Patrizia Maggio (violini), Simone Basso (viola), Silvano Maria Fusco (violoncello) e Livia Guarino (pianoforte). Il progetto è stato curato da Giuseppe Finizio, docente del Conservatorio, cui abbiamo rivolto alcune domande sul progetto teatrale e sul compositore.
Perché ha scelto proprio Denza per allestire uno spettacolo musicale al Cimarosa?
Il concerto vuol essere un omaggio ad un musicista troppo presto dimenticato ed i brani scelti sono alternati da testi, scritti per l’occasione da Cristian Izzo, un giovane e promettente autore teatrale di Castellammare di Stabia, che vestirà i panni dello stesso Denza . La parte musicale sarà eseguita da Anna Spagnuolo e Lello Giulivo, attori/cantanti della grande scuola di Roberto De Simone, insieme al soprano Francesca Pia Vitale, una giovane e promettente cantante del Conservatorio di Avellino. La parte strumentale è affidata ad un quartetto d’archi composto da Pietro Calzolari, Patrizia Maggio (Violini), Simone Basso (Viola) e Silvano Maria Fusco (Violoncello) tutti docenti del Cimarosa, mentre al pianoforte ci sarà Livia Guarino.
Luigi Denza è un compositore particolarmente caro agli estimatori della canzone napoletana classica. Ce ne vuole parlare?
Luigi Denza, nato a Castellammare di Stabia nel 1846 e morto a Londra nel 1922, è stato l’autore della celeberrima “Funiculì, Funiculà”, ma anche di un considerevole numero di romanze, arie, duetti, scritte con testo in italiano, inglese, francese e tedesco, oltre naturalmente ad una nutrita produzione di canzoni napoletane. Un musicista poliedrico che insieme a Francesco Paolo Tosti, ha dato inizio a quella grande stagione della canzone d’autore napoletana che porterà alla nascita di capolavori conosciuti in tutto il mondo. Luigi Denza studierà al Conservatorio di Musica di Napoli o meglio a quello che allora si chiamava Real Collegio di Musica, perfezionando lo studio del pianoforte, e studiando Composizione e contrappunto con Serrao e, così come era abitudine dell’epoca per gli studenti di composizione, studierà anche canto, divenendo lui stesso un ottimo tenore (percorso simile lo farà anche Paolo Francesco Tosti, suo amico già dai tempi del collegio di musica). Una volta completato gli studi, Denza inizierà la sua carriera di compositore scrivendo esclusivamente brani vocali da camera, se si esclude l’opera scritta dal musicista, “Wallenstein “ da una tragedia di Shiller, e messa in scena nel 1876 al Teatro del Fondo, attuale Teatro Mercadante; ma pur se l’opera riceverà un lusinghiero successo, non convincerà il Denza a proseguire su quella strada. E’ del 1870 uno dei suoi primi successi “T’allicuorde” eseguito dall’amico Tosti alla presenza dei principi di Piemonte futuri re e regina d’Italia ma ancora più importante per Denza fu un concerto che si tenne a Roma nel 1877 all’ambasciata francese in palazzo Farnese con la presenza del Re Umberto I e la Regina Margherita. Il particolare apprezzamento della regina alla musica di Denza gli spiana la strada per concerti in Italia e all’estero e da alcune lettere scritte da Denza a Francesco Florimo, si evince la presenza del musicista a Parigi, Londra, Berlino e persino a Mosca. A Londra ci andrà varie volte già dal 1879 e nel 1883 anche per la fama che riesce ad acquisire nella capitale inglese, deciderà di trasferirsi definitivamente. A Londra sarà insegnante alla London Academy of Music dove, dal 1890, ne diverrà anche co-direttore e nel 1898 sarà assunto dalla Royal Academy of Music, dove insegnerà fino alla sua morte nel 1922.
Di seguito riportiamo il programma gentilmente consegnatoci dal Maestro Finizio:
Programma
Ore passate (archi e pf) (strumentale)
Amami (pf) (Francesca Pia Vitale)
E’ passato chillo tiempo (archi) (Anna Spagnuolo)
Quanno diciste co chesta voce (archi) Lello Giulivo
Lu suonno (vl,vc e pf) Anna Spagnuolo
Che ne cacce lello (Vno e pf) Lello Giulivo
Quanno passo pe lla via (pf) Francesca Pia Vitale
Uocchie nire (archi e pf) Lello Giulivo
Mmummare e mmummarelle! (Vno, Pf) Anna Spagnuolo
Evening Song (archi) Anna Spagnuolo
A May Morning (Vla,Vc,pf) Francesca Pia Vitale
Da nu murillo, vestuto a festa (archi) Lello Giulivo
Guè non dormì (archi e pf) Anna Spagnuolo
Rosa (archi) Francesca Pia Vitale
Si tu m’aimais (Pf) Francesca Pia Vitale
Ne che magne peccerè (Pf) Lello Giulivo
Inno alla libertà_ su tema di Funiculì Funiculà (Pf) Lello Giulivo
Remembrance of Quisisana (archi e Pf) Anna Spagnuolo
solfeggio n.7 (archi, Pf) Francesca Pia Vitale
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