25 novembre. #NoExcuse è la voce di tutte

#NoExcuse è l’hashtag della Giornata 2023. Come negli anni precedenti la Giornata Internazionale lancia 16 giorni di attivismo che si concluderanno il 10 dicembre con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani.

In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.

Leggendo questi dati, una riflessione va fatta sulla possibilità che molte di più di una donna su tre nella loro vita abbiano subito una qualche forma di violenza, perché queste stime riguardano le denunce, frutto della presa di coscienza di noi donne riguardo alla questione. Le altre donne, quelle che non rientrano in quel 31,5%, spesso sono portate a classificare gli episodi di cui sono state vittima al di fuori di questo problema, a ridimensionarne la portata, a sottovalutare i rischi di segnali che possono portare conseguenze dall’esito anche fatale, oppure hanno paura di farlo. Eppure dentro di loro la coscienza che ci sia qualcosa di sbagliato esiste, grazie alle campagne di sensibilizzazione che da anni vengono promosse per contrastare quello che è diventato una vera e propria emergenza sociale.

In Italia, prima che la coscienza sociale si decidesse a riconoscere la parità dei sessi, il dichiarare la violenza familiare in certi ambienti rientrava nella routine quotidiana, che voleva la moglie sottomessa e il maschio guida, sostegno e capo della famiglia, quindi se ne poteva parlare con gli altri, senza che ciò comportasse conseguenze di alcun genere. L’unico pudore riguardava la convinzione della donna di essere la causa stessa della violenza. Ora si tende a nascondere di più ed è sorprendentemente più difficile individuare i problemi che la nostra amica ha col marito o col compagno, soprattutto se in ballo c’è “il bene dei figli”. La grande attenzione che c’è sulla questione da parte dello Stato e dei media rende accessibile a tutte il ricorso all’aiuto e, nello stesso tempo, rende più caute coloro che non intendono denunziare le violenze esercitate dal proprio uomo. Il potenziamento delle strutture sorte per aiutare le donne, consigliandole sul comportamento da porre in atto in casi di sospetta violenza famigliare, credo sia la via da perseguire per sostenere chi è nel dubbio e nell’aiutare chi è consapevole di essere vittima di violenza.

Da scrittrice di romanzi, mi imbatto continuamente in personaggi da costruire cercando di porli nel contesto storico in cui si svolge la storia che intendo raccontare, ma un paio di anni fa ho costruito un racconto incentrato sul tema della violenza sulle donne, ispirato purtroppo alla storia di una persona che conoscevo.

Ve ne ripropongo la lettura.

LA TEMPESTA

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.