Segni d’impresa tra ‘800 e ‘900. Originale mostra a Trieste tra pubblicità e industria in Istria

Fino al 29 settembre sarà possibile visitare, presso il Civico Museo della Civiltà istriana fiumana e dalmata in via Torino a Trieste, la mostra che racconta l’imprenditorialità istriana attraverso la pubblicità. Manifesti, insegne, confezioni hanno lasciato il segno di un’attività fiorente in tutto il periodo che dall’Ottocento si estende fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Dagli alimentari e conserve ai vini e liquori, al fumo, agli oli, petroli e carboni, ai chimici, tessili e commercio, ai cementi, laterizi e grandi imprese, alle carte da gioco e ai valori, per chiudere con ponti, cantieri, navigazione e turismo, non manca nulla e la mostra è ricca di proposte. Alcuni nomi esistono ancora oggi – Luxardo, Arrigoni e Modiano sono marchi tutt’ora esistenti e di pregio – di più sono quelli che sono stati travolti dalla guerra, dalle vicende del confine orientale e dal tempo.
Curatore della mostra il direttore dell’IRCI, l’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata, Piero Delbello, che ha sottolineato, presentando la mostra, che prima che gli eventi travolgessero il mondo, l’Istria vantava uno sviluppo industriale estremamente lusinghiero tale da portarla al primo posto fra tutte le provincie italiane per aumento della mano d’opera. Nelle diverse categorie, estrattiva, edilizia, meccanica, chimica, trasporti, luce, acqua, gas, boschiva, l’agroalimentare, la tessile, le aziende tra il 1930 e il 1939 davano di fatto lavoro a oltre 26.000 operai.
Lo scopo della mostra, che è aperta dal 2 agosto scorso ed è ad accesso libero, è quello di raccontare questa ricchezza della terra istriana utilizzando un veicolo diverso. La pubblicità restituisce un mondo operativo e prolifico e permette di scoprire e riscoprire oggetti di uso comune e i nuovi gusti di una società in pieno progresso tecnologico.
Ci fanno sorridere i manifesti che propagandano tipi e formati di sigarette diverse o la pubblicità delle terme solfuree radioattive di Santo Stefano d’Istria e sorprende il manifesto del Silurificio Whitehead di Fiume, ma la mostra permette di scoprire anche un mondo diverso dal nostro e tanto lontano, ma non nella pubblicità. Anche questa infatti si fece strada di pari passo con il progresso industriale, regalandoci illustrazioni di assoluto pregio e richiestissime dai collezionisti, sia per il valore storico che hanno assunto che per la fattura grafica che richiese la mano di disegnatori del calibro di Giuseppe Sigon, Alberto Zhelizh o Giorgio Dabovich. E la stessa Modiano, oltre alle note carte da gioco, ancora oggi in produzione, si occupava di produrre i manifesti pubblicitari e anche le scatole per confezioni in vendita, divenute anch’esse oggetti da collezione.
Grazie ai collezionisti, ci ha spiegato Delbello, oggi è stato possibile reperire tutto questo prezioso materiale esposto perché, al contrario dei documenti, le pubblicità sono effimere e non avrebbero avuto modo di lasciare il segno.
SEGNI D’IMPRESA
Fra ‘800 e ‘900
Civico Museo della Civiltà istriana fiumana e dalmata
Via Torino,8 Trieste
Orari
Lun/Ven 10.00-12.30 / 16.00-18.30
Sab/Dom 10.00-17.00
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