AmarTi AmarSi, l’ultima raccolta di Michela Marano per il Papavero edizioni. Alcune riflessioni critiche
Un’opera completamente dedicata all’amore quella che ci propone con AmarTi AmarSi Michela Marano, che abbiamo già incontrato nelle nostre pagine.
Questa volta il tema della sua narrazione cambia radicalmente. Solare e ricca di ispirazione positiva, la raccolta è dedicata non all’idealizzazione dell’amore e neanche a quello fisico. Piuttosto l’oggetto della narrazione poetica, che si snoda in brevi liriche non titolate, è il frutto di un amore creativo, capace di strutturare un mondo costruito sulle solide basi di semplici elementi fondanti. Essi sono rivelati e nascosti tra i versi. Così ciò che è apparentemente rappresentato come l’unione di due amanti cerca per primo un lessico, un alfabeto, un linguaggio, il codice nuovo, riservato solo a loro. Poi si appropria degli elementi della natura come la “pioggia che consola il pianto”, o l’aria, il vento, le piante aromatiche, che le similitudini catturano in questo nuovo mondo. Gli amanti diventano essi stessi il confine del loro spazio, dove il desiderio, come il contatto fisico, “sconfina ogni recinzione”, rivelandone l’elasticità. E la sacralità del mondo così creato si rivela proprio nella forza creativa di questa unione.
Il tempo, elemento anch’esso fondante, rimodellato dall’amore, rallenta e vi si conforma. Ma questo è l’elemento indomito per antonomasia e allora passa, a dispetto di tutto, testimoniando il valore di quella che in principio era solo una promessa: quella di dare vita a un mondo nuovo a partire dall’amore, appunto.
Eppure, proprio rinnovandosi attraverso quel linguaggio esclusivo, nonostante il passare del tempo, l’amore riesce a sopravvivere nell’eterno.
L’idea di unicità, contenuta nel tema esposto dai versi, insieme all’esclusività e all’appartenenza intima, sembra alludere a due amanti, ma non credo si trovino due persone in questa storia. Poiché vi si scorge l’amore di un mondo con i suoi confini, la sua lingua, dotato di una certa corporalità, ma è lecito, invece, supporre che si tratti di amore per se stessi. Del resto il titolo della raccolta suggerisce questa ambiguità.
Il vero protagonista, comunque la vediamo, è l’amore e nessun altro. Un sentimento tanto potente da renderci invulnerabili a tutto ciò che ci accade intorno. Non è forse vero?
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